Intervista a Orlando Pizzolato - Correre fa bene, al corpo e allo spirito

Ha vinto la maratona di New York per due anni consecutivi: la prima volta nel 1984 da perfetto sconosciuto sorprendendo tutti, anche il caldo e l'umidità di quella giornata. Primo atleta italiano - e primo europeo - a vincere la NYRR. Una dimostrazione di come determinazione, tenacia e sicurezza in sè stessi possono fare la differenza, staccando la notorietà di almeno 50".

Se vincere una volta è difficile, ripetersi lo è ancora di più, ma ci riesce e nel 1985 ottiene la seconda vittoria consecutiva, non più da sconosciuto anche perché pochi mesi prima aveva vinto la maratona alle Universiadi di Kobe.
Nel 1986 è terzo alla maratona di Boston, medaglia d'argento ai Campionati Europei di atletica leggera di Stoccarda e va vicino ad uno storico tris a New York, dove arriva terzo.
Nel 1988 ha vinto la maratona di Venezia, una delle gare più affascinanti del mondo.

Orlando Pizzolato è uno degli atleti più forti del running italiano, esempio positivo tanto da ispirare nella metà degli anni '80 molti atleti che si sono avvicinati all'atletica e alla maratonam, grazie anche alle sue imprese.
Ora trasmette ancora la sua passione e la sua esperienza per la corsa, come commentatore tecnico per la RAI in occasione degli eventi più importanti, dalle Olimpiadi ai Mondiali, alle varie maratone più prestigiose in giro per il mondo.

Abbiamo fatto due chiacchiere con Orlando Pizzolato, consigliere, consulente tecnico e ambasciatore della Run4Hope Onlus.

Run4Hope: Il movimento running negli ultimi anni ha vissuto una vera e propria esplosione, con un aumento dei praticanti. Secondo te, quali sono i motivi?
Orlando Pizzolato: Sì, ormai da oltre 5 anni gli italiani stanno uscendo di casa per mettersi a correre. In origine era una attività fisica praticata per mantenersi in forma, ma una volta la società era diversa, si aveva poco tempo a disposizione fuori dall'orario lavorativo. Poi negli ultimi 30 - 40 anni sono nate molte maratone, New York, Berlino, Parigi, Roma che hanno trasformato la corsa in una vera attività agonistica e fenomeno sociale, ora sono davvero in tanti a correre.

R4H: È anche un fenomeno economico, con il turismo sportivo.
O. P.: Certo, ora chi corre una maratona fa una vacanza, che sia di un weekend o di una settimana o più, dipende da dove si svolge, mettendo insieme piacere e passione.

orlando pizzolato new york 1984 3

R4H: La corsa è una moda?
O. P.: C'è stata all'inizio questa tendenza. Ma ora le persone corrono per puro piacere, per stare bene: la maggior parte non sono tesserate per gruppi sportivi e inizia a correre per mantenersi in forma, poi si fa trasportare da amici o dalle maratone che vede in televisione, passando dalla corsa di pochi chilometri alla maratona e si mette in testa di farne una. Passa così dalla sedentarietà a porsi un obiettivo anche impegnativo, come la distanza di una gara, ma solo per il piacere di partecipare, senza l'ambizione cronometrica.

R4H: L'ultimo anno condizionato dalla pandemia da coronavirus quanto e come ha influito?
O. P.: Ha influito tantissimo, perché la corsa è rimasto uno dei pochissimi sport concessi dalla misure restrittive e c'è stata una proliferazione di podisti!
Molte persone si sono avvicinati alla corsa anche perché è uno sport semplice: è un gesto semplice, non richiede né impianti perché puoi correre ovunque né tanto materiale tecnico oltre le giuste calzature e l'abbigliamento adatto.

R4H: L'abbigliamento tecnico, quanto è importante, soprattutto le scarpe da running?
O. P.: È un aspetto da non sottovalutare, non devono essere tecnologiche ma avere le giuste caratteristiche per ogni persona: c'è chi richiede più ammortizzazione e chi invece stabilità. Le scarpe sono importanti soprattutto per quelli che hanno appena iniziato e che rischiano di passare a un carico eccessivo facendosi trasportare dall'entusiasmo della corsa. Le scarpe sono una garanzia per stare bene: la corsa per quanto possa dare gratificazione e far star bene, è uno sport faticoso, se si corre male ancora di più.

R4H: Lo dicono le ricerche anche: correre fa bene al corpo, allo spirito, alla mente
O. P.: Sì, è vero! La corsa libera la mente. I primi minuti sono ancora occupati dalla nostra vita poi concentrandosi sulla corsa ci si distrae, ci si concentra su quello che si sta facendo, soprattutto se si corre da soli. Altrimenti se si corre in compagnia si socializza. E alla fine la corsa è una liberazione dai pensieri, dalle tensioni e porta ad avere nuove idee. E alla fine le endorfine rilasciate nel nostro organismo ci danno una sensazione di benessere.

R4H: Qual è la tua opinione sull'abbinamento tra l'attività sportiva e la solidarietà?
O. P.: È molto positivo, anche se in Itala non è così diffuso come all'estero, soprattutto nei paesi anglosassoni. Per esempio, per partecipare alla maratona di Londra, devi pagare l'iscrizione ma puoi anche raccogliere fondi da devolvere a varie organizzazioni e allora puoi chiedere a parenti e amici di supportarti, di farti sponsorizzare. Ricordo a una maratona di Londra di una ventina di anni fa: incontrai un partecipante correre tenendo due secchielli che riempiva con le donazioni degli spettatori. E parliamo di venti anni fa.
Questa è una pratica radicata, proposta anche dall'organizzazione: infatti assicurarsi un pettorale alla maratona di Londra è difficile, ma l'organizzazione te lo può garantire se riesci a raccogliere, per esempio, 1.000 sterline da devolvere in beneficenza, così la tua partecipazione ha uno scopo benefico, oltre a quello sportivo. Anche a New York si può fare così, in Italia invece manca questa cultura, abbiamo una visione più competitiva e agonistica.

orlando pizzolato

R4H: Allora Run4Hope è una manifestazione diversa dalle altre
O. P.: Sì, da questo punto di vista, Run4Hope è una manifestazione innovativa nel panorama sportivo italiano, unica nel suo genere, rappresenta un cambio culturale: partecipi per uno scopo benefico e non per la prestazione. Lo stimolo quindi non più sportivo ma solidale, la gara si sposta sotto un altro aspetto: il più bravo è quello che riesce a raccogliere più fondi. Fa anche effetto vedere qualcuno che corre per uno scopo diverso da quello puramente sportivo.
Run4Hope ce l'ha nel nome il suo scopo: correre per, un obiettivo speciale.

R4H: Cosa direbbe a una persona per motivarla ad alzarsi dal divano per farla correre?
O. P.: Come si diceva prima, correre aggiunge molto e, anche se è faticoso, migliora le persone, da un punto di vista fisico ma anche psicologico. La corsa fa bene al fisico, se fatta bene e se più persone corressero, la spesa medica nazionale diminuirebbe moltissimo. Basterebbe anche iniziare alternando la corsa alla camminata, è il movimento fisico che fa bene alle persone.

 

 

Ph. Credits: facebook.com/orlandopizzolato


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